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Parlare durante la ricreazione

Da anni accompagniamo le scuole con percorsi concreti, pensati per rendere gli studenti protagonisti del loro futuro.

Qualunque strada scelgano, università, lavoro o formazione tecnica, le competenze trasversali restano la chiave per crescere.

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Territorio, acqua, scoperta: imparare guardando oltre il bordo del campo

  • Immagine del redattore: Paolo Maria Ferrari
    Paolo Maria Ferrari
  • 20 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Camminiamo accanto a torrenti, vediamo canali d’irrigazione, ascoltiamo il rumore dell’acqua che scorre… eppure, spesso non ci fermiamo. E nei ragazzi, quel tema resta una curiosità vaga: che cos’è la bonifica? Perché l’irrigazione non è solo un tubo d’acqua? Cosa significa agricoltura che rispetta il territorio?


Quando la scuola diventa occasione di scoperta concreta, qualcosa cambia. Non bastano le lezioni in classe: servono laboratori che portino a toccare, a vedere, a sperimentare. E dietro a una roggia, a un campo irrigato, a un sistema idraulico c’è molto di più: ci sono storia, innovazione, tecniche, responsabilità ambientale.


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Un esempio di questa visione è il Progetto Educational del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca. Qui, bambini delle classi primarie partecipano a laboratori didattici dove imparano facendo: osservano le rogge, comprendono come funziona l’irrigazione (a pioggia, a goccia, sommissione, ecc.), scoprono che l’acqua non è infinita. 


Più tardi, nelle scuole superiori, gli studenti entrano nel mondo del Formazione Scuola-Lavoro, affiancando professionisti della comunicazione visiva e del marketing per sperimentare come si raccontano queste storie che altrimenti resterebbero silenziose. O possono mettersi alla prova come guide per bambini e ragazzi più piccoli, conducendo visite guidate e condividendo ciò che hanno appreso. È un’occasione per allenare capacità di comunicazione, leadership e responsabilità, imparando a raccontare e valorizzare in modo chiaro e coinvolgente ciò che scoprono, rendendo la loro esperienza ancora più concreta e memorabile e valorizzando il proprio territorio. 

In queste esperienze, il territorio non è più sfondo, ma protagonista; l’acqua non è solo un elemento, ma una rete di cura, di uso consapevole, di responsabilità. E quando chi cresce diventa parte attiva di questa narrazione, non solo conosce meglio il mondo, ma impara a prendersene cura.

 
 
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