Quando l’innovazione entra in classe: il caso Telmotor School Academy
- Paolo Maria Ferrari
- 20 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Spesso si parla di “avvicinare la scuola al mondo del lavoro”, ma cosa significa davvero? Non si tratta solo di far conoscere un’azienda o un mestiere, ma di dare agli studenti la possibilità di entrare in contatto con la realtà, di allenare lo sguardo, di comprendere che dietro ogni prodotto o servizio ci sono persone, idee, decisioni, errori e soluzioni.

È questa la direzione in cui si muove Telmotor School Academy, un progetto che negli anni ha trasformato l’esperienza di PCTO in qualcosa di più di un semplice periodo di osservazione: un vero e proprio laboratorio di innovazione educativa.
Nel 2025 il progetto ha coinvolto oltre 200 studenti provenienti da sette istituti superiori distribuiti tra Bergamo, Brescia, Lecco, Milano, Padova, Saronno e Torino. Ragazzi diversi per indirizzo di studio e provenienza, ma accomunati da un’unica sfida: trovare soluzioni concrete a problemi reali, quelli che l’azienda Telmotor ha messo loro davanti, affidandosi al loro pensiero fresco e al loro spirito creativo.
Non un semplice “compito per casa”, ma un Hackathon diffuso nel tempo, un percorso strutturato in cui ogni classe ha lavorato su un tema specifico — dall’innovazione alla comunicazione efficace, dal miglioramento continuo al merito — imparando a collaborare, progettare, presentare e difendere la propria idea. Dietro ogni proposta non c’era solo un’idea brillante, ma un esercizio di pensiero critico, capacità di ascolto e consapevolezza delle proprie competenze.
Durante le settimane di lavoro, tra aule scolastiche e incontri in azienda, gli studenti sono stati affiancati da educatori e ambassador Telmotor, figure che hanno reso il dialogo tra scuola e impresa più autentico e umano. Per molti è stata la prima occasione per comprendere davver
o cosa significa lavorare in team, comunicare in modo efficace, o trasformare un problema in un’opportunità.
A conclusione del percorso, la grande giornata dell’Hackathon finale, ospitata nella Sala 14 dell’UCI Cinema di Orio, è stata il punto d’arrivo e insieme il nuovo punto di partenza. Non solo una competizione, ma un momento di confronto e di celebrazione, in cui ogni gruppo ha potuto presentare il proprio progetto con libertà e originalità.
Non è un caso che molti docenti, alla fine del percorso, abbiano raccontato di aver visto nei propri studenti qualcosa di diverso: più motivazione, più consapevolezza, più fiducia. Perché quando la scuola si apre all’impresa, e l’impresa accoglie la scuola come interlocutore, succede qualcosa di prezioso: si costruiscono competenze, ma soprattutto esperienze che restano.
E forse è proprio questo il senso più profondo dei PCTO: non insegnare un mestiere, ma far scoprire ai ragazzi chi possono diventare.






